Le sfide per la nostra democrazia
La democrazia è messa alla prova. Da uno sconvolgimento delle logiche su cui si fonda la nostra società. Siamo convinti di non vivere nel migliore dei mondi possibili e che occorrano profondi cambiamenti per costruire una società più giusta, accogliente, pacifica e sostenibile. Tuttavia, i cambiamenti in atto sembrano andare nella direzione opposta, mettendo a rischio la democrazia e i suoi principi fondamentali.
Un mondo in trasformazione. Quali sfide per il futuro?
Dagli Stati Uniti è partito un attacco a una visione della società costruita con grande fatica a partire dall’Illuminismo e dalle rivoluzioni civili dei secoli XIX e XX:
- Diritto internazionale sotto attacco. I principi del diritto internazionale, che miravano a superare la guerra attraverso la diplomazia e le organizzazioni internazionali, vengono annullati. La pace non è più un obiettivo condiviso e i trattati vengono disattesi senza scrupoli. Minando la fiducia tra le nazioni e compromettendo la stabilità della democrazia globale.
- Diritti umani calpestati. La libertà di parola, il diritto di asilo e di movimento delle persone vengono ignorati, mettendo a rischio le fondamenta della convivenza civile e della democrazia.
- Erosione dei diritti sociali. Molte imprese considerano i diritti sociali un costo che limita i profitti. Lo stato sociale viene smantellato attraverso la privatizzazione di sanità ed educazione. Aumentando le disuguaglianze e minando il principio democratico dell’uguaglianza.
- Distruzione ambientale a scopo di profitto. La tutela dell’ambiente è vista come un ostacolo alla libertà di impresa. Si continua a sfruttare risorse fossili, distruggere foreste e ignorare gli impatti sulle fasce più vulnerabili della popolazione, compromettendo il diritto a un futuro sostenibile, valore essenziale in una democrazia.
- Scienza delegittimata. La conoscenza scientifica è ridotta a mera opinione. I dati e le informazioni sono invece manipolati per sostenere tesi senza fondamento. Influenzando il dibattito pubblico e la qualità della democrazia informata.
- Movimenti giovanili in crisi. Le mobilitazioni per la transizione ecologica, che avevano spinto i governi a politiche più sostenibili, sembrano affievolirsi, indebolendo una delle voci più attive nella difesa della democrazia partecipativa.
- Crescente cinismo delle imprese. Molte aziende chiedono di ridurre vincoli e doveri in materia di sostenibilità e pari opportunità, influenzando le politiche pubbliche in nome della competitività, con effetti negativi sulla democrazia economica.
- Svolte autoritarie nei governi. Con la scusa della competizione globale, si chiede di allentare i vincoli internazionali e si rafforza la spinta verso un “uomo forte” al potere, mettendo in pericolo la democrazia rappresentativa.
Un capitalismo senza freni: la libertà degli oligarchi contro la democrazia
La libertà di pochi oligarchi, con grande potere di lobbying e vicinanza ai governi, prevale sulle esigenze di giustizia ed equità, sul benessere diffuso dei cittadini e sulla salvaguardia del Pianeta. Si tratta del risultato di un’evoluzione deteriore del capitalismo sempre più orientato alla crescita dei profitti nel breve termine. A scapito della democrazia, della sostenibilità e della giustizia sociale.
Questo rappresenta un attacco ai valori maturati in due secoli di movimenti e lotte sociali. Valori spesso contraddetti nella pratica ma che sembravano consolidarsi lentamente. Anche le istituzioni democratiche arretrano di fronte alla crescente concentrazione del potere nelle mani di pochi. Minacciando il futuro della democrazia.
Il futuro della democrazia: resistere o cambiare strada
Possiamo ignorare ciò che sta accadendo intorno a noi? Dove abbiamo sbagliato? Quali strade possiamo percorrere per tenere viva la speranza di una democrazia più equa e partecipata?
Un primo scenario è quello della testimonianza, che offre un riferimento e un’ancora per chi è disorientato. Ciò significa raccogliere e valorizzare esperienze che confermano i valori di empatia, fraternità e solidarietà. Tuttavia, questa azione deve essere continua e strutturata, per dare voce a chi non accetta questa deriva. E ritiene necessario proseguire nell’impegno per una democrazia più inclusiva.
Un secondo scenario è investire nella cultura e nella conoscenza. Dobbiamo coltivare la scienza, sviluppare studi sulla complessità per comprendere meglio i processi in atto e creare nuovi linguaggi che ci aiutino a immaginare un futuro diverso. Cambiare il linguaggio significa cambiare il modo di pensare, come sostiene Juan Mayorga. E questo è cruciale per la sopravvivenza della democrazia.
Bisogna rivolgersi non solo a chi già approfondisce questi problemi, ma anche alla maggioranza della popolazione, spesso vittima di disinformazione e manipolazione. Occorre investire in strumenti di comunicazione chiari e diretti, che dimostrino la convenienza di una democrazia solidale per tutti.
L’importanza delle alleanze
Infine, è fondamentale creare alleanze tra organizzazioni di diversa provenienza che condividono, anche solo in parte, la necessità di un cambiamento verso una società più giusta e sostenibile. Garantendo così il rafforzamento della democrazia.
Un errore è stato pensare che le norme potessero risolvere ogni problema, rendendole spesso troppo rigide e incomprensibili. La conseguenza viene da regolamenti ancora più stringenti e adempimenti burocratici sempre più pesanti. Dobbiamo tornare alla sostanza della democrazia e della sostenibilità, cambiando atteggiamenti e comportamenti attraverso una nuova cultura.
Questa è la strada più giusta e conveniente, che genera armonia e felicità. L’intelligenza relazionale rende più felici. Ed è la chiave del successo sociale ed economico, come ricorda Leonardo Becchetti. Proteggere la democrazia significa costruire un futuro migliore per tutti.
Articolo di Valentino Bobbio, Segretario Generale NeXt Nuova Economia per Tutti APS ETS